Il linguaggio è veicolo del pensiero. Solo un linguaggio ricco di vocaboli ci consente di veicolare un pensiero articolato. Se esiste una parola allora il mio pensiero si arricchisce.
La fotografia è un linguaggio e le immagini funzionano allo stesso modo delle parole. La fotografia di matrimonio è da decenni la principale “imputata” dell’impoverimento e decadimento del vocabolario visivo. È il tipo di fotografia che si presta maggiormente al clichè, al linguaggio ripetuto all’infinito fatto di foto sempre uguali a se stesse. Che tu le ritenga stucchevoli oppure rassicuranti poco importa. Il loro valore resta quello che è.
A meno che…
A meno che un fotografo non scelga di seguire una strada diversa: quella di trattare ogni evento di matrimonio come un evento irripetibile, come un progetto fotografico che sarà unico e diverso dagli altri perchè uniche sono le persone che lo animeranno.
Ci sentiamo orgogliosamente parte di quei fotografi pionieri alla ricerca di un linguaggio riconoscibile e autoriale.
Se la foto dei gemelli dello sposo e della sposa che ammira il suo bouquet in qualche modo ti annoiano allora vuol dire che il tuo linguaggio visivo è raffinato, articolato e maturo.
Ed è per questo che esistiamo: per dare una alternativa a quel piccolo gruppo di coppie che vuole qualcosa di diverso, unico ed esclusivo per il proprio gran giorno.
Il nostro vocabolario è fatto di: